Roberto Lanaro (nato a Molvena, Vicenza nel 1946) è scultore di notevole potenza astrattiva e creativa. Figlio d’arte, con l’arte della lavorazione del ferro nel sangue,incorporata nell’officina paterna, dove intere generazioni di fabbri erano passate, a partire dai primi anni del 1700, ha saputo portare l’arte della scultura del ferro, ad una delle sue espressioni più alte e più culturalmente valide. Soprattutto perché egli ha saputo liberare questa arte dai pesi di facili banalizzazioni o giochi di estetismi di abbellimento, in cui un modesto uso artigianale del ferro aveva, per sua natura, tenuto il livello delle liberazioni formali.
Insoddisfatto, quindi, delle produzioni circolanti,lo troviamo, nel 1974, assetato di nuovi stimoli di apprendimento nei corsi estivi dell’Accademia d’Arte di Salisbrugo, dove dopo vent’anni dalla sua fondazione ad opera di Kokoschka, alimentava ancora gli insegnamenti di notevoli maestri (come i costruttivismi spaziali di Somaini) e dove riscuote i primi premi di riconoscimento.
Da allora, feconda e continua, sempre in piena coerenza personale, cresce e si diffonde il numero delle sue opere, capaci di infondere, nelle loro sintesi di astrazione concreta, nella dura materia del ferro pienamente dominata, un respiro di libera vitalità del sentimento e dell’immaginazione. Nascono così costruzioni di straordinaria struttura sensibile 166 per opere che, ormai, vanno in giro per il mondo, potenziano gli spazi delle piazze della città in Italia e all’estero, modulano locali e pareti di banche e di edifici pubblici, fino a dare, in un’opera come L’arco della vita, una straordinaria sintesi del cammino umano, della sua tensione verso l’alto, nel suo tentativo di levarsi a vincere il peso della gravità: il tutto in una grande modulazione di acciaio corten alta 5 metri.
L’arte di Lanaro, oltre alla potente funzionalità dei grandi ferri, ha presentato sculture di libera e incisiva attualità di figurazioni astratte che hanno armato edifici e grandi piazze in Italia e all’estero. (D. Formaggio, Roberto Lanaro scultore. Omaggio al Duemila, Molvena - VI, 2000)
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